Recensione di Roberto Mutti (Luglio 2005)
” Quello di Stefano Bernardoni è un viaggio nella luce perché proprio questo è l’elemento centrale che caratterizza “Soglie visive”. Le immagini, virate seppia in modo da ottenere un effetto particolarmente raffinato, creano un’atmosfera dominata da richiami onirici dove ogni movimento è colto nel suo fluire, ogni gesto si trasforma in simbolo la cui interpretazione è affidata non solo al fotografo ma anche a chi osserva. I sedili di una giostra per bambini dominano una scena come fossero richiami del passato, lame di luce attraversano le colonne di una cattedrale incrociandosi come gli improvvisi passaggi dei pensieri, una sedia domina con la sua presenza una stanza deserta ma forse abitata dalla figura leggera di un fantasma. Ci sono elementi che conferiscono una certa ambiguità alla situazione: la porta, ad esempio, si sta aprendo o chiudendo? La colomba che si staglia sugli eleganti elementi di una finestratura gotica fugge o si avvicina? Stefano Bernardoni lascia volutamente aperta ogni soluzione, consente allo sguardo di seguire il movimento rapido di uomini in rapido cammino non si sa verso dove, accetta che la luce invada liquida uno spazio su cui si affacciano finestre che sembrano sguardi, si sofferma infine su una scala, sui suoi gradini, sulle sue modanature metalliche dotate di una eleganza semplice e, forse per questo, affascinanti come un sogno ad occhi aperti. ”
Roberto Mutti
Critico fotografico e giornalista di “Repubblica”